Gli animali non uccidono solo quando sono costretti, uccidono quando è necessario farlo.
Quando sostieni che il gatto gioca con il topo stai cercando di spiegare un comportamento animale usando la logica umana, solo perchè non ne conosci le reali motivazioni. Quello strano comportamento del gatto che noi chiamiamo “giocare con il topo” è tipico del gatto domestico e assente nei gatti selvatici. Questo fa supporre agli etologi che ciò che noi chiamiamo gioco sia in realtà paura da parte del gatto inesperto, che per uccidere la preda dovrebbe morderla dietro il collo rischiando di ricevere a sua volta un morso di difesa sul muso e quindi in zone molto sensibili che il gatto ha interesse a salvaguardare.
Lo stesso discorso si può fare nel caso di tanti altri comportamenti che a noi sembrano crudeli e insensati solo perchè cerchiamo di inquadrarli nella logica umana ma che spesso sono solo rituali che arginano il rischio di conseguenze ben più gravi.
Prova a pensare alla convinzione, ancora radicata in tanti, che le relazioni sociali tra i membri appartenenti a branchi di cani o di lupi fossero basate sulla forza fisica e sull’aggressività. Ci sono voluti decenni di studi su animali che pure convivono con noi da millenni per sovvertire completamente queste teorie.
Certo che gli animali non sono antispecisti, ma non sono nemmeno specisti, se è per questo. Di fatto però il loro comportamento crea equilibrio e benessere non solo per la loro specie. Purtroppo non si può dire lo stesso del nostro.
Di: Mentulla
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